Brittney Griner condannata a 9 anni per possesso di cannabis

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Brittney Griner, la star del basket americana, è stata giudicata colpevole per traffico di droga dal tribunale di Khimki, alla periferia di Mosca in Russia, e condannata a 9 anni di reclusione. 

Brittney Griner

Considerata tra le migliori cestiti al mondo, Brittney è stata arrestata lo scorso febbraio all'aeroporto di Sheremetyevo, a Mosca, poco prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina, per delle ricariche all'olio di cannabis per il vaporizzatore, legale negli Stati Uniti ma non in Russia, e spesso utilizzato dagli atleti come antidolorifico. 

Nell'udienza, svoltasi lo scorso 4 agosto, la campionessa americana si è dichiarata colpevole, sottolineando però di aver portato involontariamente la sostanza in Russia. Tesi del tutto rifiutata dalla pubblica accusa, che invece sostiene che la Griner abbia nascosto di proposito l'olio nel bagaglio. 

Brittney Griner: pedina politica e possibile scambio di prigionieri

Nonostante ciò, pare che Mosca sia pronta a discutere con Washington uno scambio di prigionieri che coinvolga la cestista, "Siamo pronti a discutere la questione, ma solo attraverso il canale di comunicazione concordato dai presidenti Vladimir Putin e Joe Biden", ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in una conferenza stampa tenuta in Cambogia.

"La Russia detiene ingiustamente Brittney Griner. E' inaccettabile e chiedo che venga rilasciata immediatamente", ha dichiarato Biden commentando la condanna inflitta ai danni della cestista. E ancora: "La mia amministrazione continuerà a lavorare senza sosta e a perseguire ogni strada possibile per portare Brittney e Paul Whelan a casa il prima possibile"

Whelan è un cittadino canadese con nazionalità americana, britannica e irlandese, arrestato in Russia e condannato nel 2020 a 16 anni di carcere perché considerato una spia.

Cherelle Griner, moglie di Brittney e sua prima sostenitrice, lo scorso 7 luglio, prima che il tribunale russo emanasse la sua sentenza, aveva commentato su Instagram: "Questa mattina ho ricevuto una telefonata dal Presidente Biden e dal Vicepresidente Harris. Sono grata a entrambi per il tempo che mi hanno dedicato e per l'impegno che hanno espresso nel riportare a casa BG."

Intanto, "Mi chiamano pedina politica, ma io spero che la politica resti fuori da quest’aula”, ha detto la campionessa durante l’udienza supplicando i giudici di non “mettere fine alla sua vita", nell'appello finale prima del verdetto. "Ho commesso un errore in buona fede, non avevo intenzione di infrangere la legge”, ha dichiarato nel tribunale di Khimki. La cestista, che è comparsa dietro le sbarra e ammanettata, ha chiesto “scusa alla mia squadra, alla mia famiglia. Non volevo ferire nessuno. L’unica cosa che voglio è tornare da loro”."

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