Hemp Body Car: Henry Ford e la sua auto in canapa

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Hemp Body Car di Henry Ford

“Perché consumare foreste che hanno impiegato secoli per crescere e miniere che hanno avuto bisogno di ere geologiche per stabilirsi, se possiamo ottenere l’equivalente delle foreste e dei prodotti minerari dall’annuale crescita dei campi di canapa?” 

Una domanda lungimirante che Henry Ford, fondatore dell'omonima casa automobilistica, pose a se stesso e il mondo intero. Una visione innovativa che portò alla nascita della Hemp Body Car. Un'auto quanto mai attuale, ecologica e costruita in fibre di canapa e alimentata ad etanolo di canapa. 

La Hemp Car di Ford: storia e costruzione

Presentata al grande pubblico nel 1941, come l'auto più ecologica mai costruita, il sogno di Ford di realizzare "un veicolo che venisse dalla terra" si concretizzò nella Hemp Body Car.

Un'invenzione che rivoluzionò il mercato automobilistico, che vantava una carrozzeria di bioplastica ricavata principalmente da canapa e soia, e un'alimentazione completamente green a base di biotenolo di canapa

Una vettura decisamente più leggera delle classiche fatte in acciaio, ma anche più resistente. Infatti, per dimostrare ciò, venne girato uno spot in cui il "gioiellino ecologico di Ford" veniva ripetutamente colpito da un martello da incudine, rimanendo perfettamente integro. 

Una bio vettura fatta di canapa e alimentata con canapa

Ciò che rese così celebre la sua invenzione fu l'alimentazione che, contrariamente alle sostanze inquinanti di derivazione fossile, beneficiava - e non distruggeva - l'ambiente. 

Già nel 1925, visto l'amore per la Natura e l'incredibile fiuto per gli affari, Ford dichiarò al New York Times che: "Il carburante del futuro sta per venire dal frutto, dalla strada o dalle mele, dalle erbacce, dalla segatura, insomma, da quasi tutto. C’è combustibile in ogni materia vegetale che può essere fermentata e garantire alimentazione. C’è abbastanza alcool nel rendimento di un anno di un campo di patate utile per guidare le macchine necessarie per coltivare i campi per un centinaio di anni". 

E dopo anni di studi, ricerche e tentavi falliti, il prototipo finalmente ultimato approdò al Dearborn Days festival di Dearborn (Michigan) nel 1941, città natale di Ford, mosso da un serbatoio carico di etanolo di canapa

Un carburante pulito, ricavato dall'olio della stessa pianta, che ancora oggi è considerato tra i più validi e convenienti, sia in termini economici che di sostenibilità ambientale. Si stima infatti che la canapa, tra biodiesel, bioetanolo, biometanolo e biogas, può produrre più di 800 litri di biocarburante per ettaro l'anno.

Passato, presente e futuro si incrociano in un campo di canapa

Nonostante le sue qualità e potenzialità, che avrebbero rallentato la nostra corsa verso il baratro ambientale, il sogno naturalistico di Ford dovette presto scontrarsi con i potenti dell'epoca che, da lì a poco, avrebbero vietato la canapa a favore del Dio denaro.  

Ma oggi, con una crisi petrolifera alle porte, un'educazione orientata alla salvaguardia dell'ambiente, viste le minacce che incombono all'orizzonte, quei progetti che all'epoca risultarono scomodi fanno da faro ad una rivoluzione verde in netta espansione.

Lo dimostrano le Hemp Cars che, viste le costanti pressioni imposte all'industria automobilistica affinché utilizzi materiali sostenibili e riduca la sua impronta di carbonio complessiva, tornano a sfilare negli espositori. 

Prima tra tutte troviamo la BMW i3, la prima auto completamente elettrica lanciata nel 2013 dal produttore tedesco. Tra i materiali impiegati per realizzare la carrozzeria spicca il “kenaf“, un materiale a base di canapa che risulta eccellente per isolare l'abitacolo.

Stessa cosa per Audi, Mercedes, Volkswagen e Porsche, che tra le risorse ecocompatibili prediligono la canapa, essendo per l'appunto estremamente resistente e altamente sostenibile. 

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