Qual è la differenza tra Canapa e Marijuana?

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Per prima cosa dobbiamo tenere conto che la "Canapa" e la "Marijuana" sono appartenenti alla stessa famiglia botanica delle Cannabacee

e sono tecnicamente la stessa pianta. La distinzione tra canapa e marijuana è quindi solo lessicale ed è dovuta all’uso comune dei termini. Sarebbe più corretto parlare sempre di canapa, sia quando si intende la variante tessile, che quando si intende quella psicoattiva. Ma vediamo quali sono le differenze sostanziali.

La Canapa è considerata una pianta molto utile, ed è largamente utilizzata nell'industria tessile, alimentare ed energetica. Questa varietà di Cannabis è praticamente priva di cannabinoidi (THC, CBD, CBG, CBN ) quindi non ha effetti psicotropi.

Pianta di Canapa tessile

La Canapa può raggiungere altezze molto alte (2-5 metri) e presenta internodi distanti tra loro.

Canapa nella zona dell'Ilva di Taranto

 Le coltivazioni di canapa si pongono come valide alternative a quelle del cotone, che spesso vengono criticate per il loro impatto ambientale, sia per il ricorso a pesticidi, sia per l'uso d'ingenti risorse idriche. La pianta di Canapa è più sostenibile: richiede un impiego di pesticidi e fertilizzanti decisamente inferiore, inoltre le radici della pianta di cannabis assorbono i metalli inquinanti e li trasformano in sostanze innocue, senza compromettere la loro crescita. Di recente, gli agricoltori italiani della zona di Taranto, nel sud del paese, hanno usato la canapa industriale per ripristinare la vita delle terre intossicate da una delle più grandi acciaierie d’Europa.

Questo processo chiamato "fitorisanamento", un termine coniato dal Dr. Ilya Raskin del Centro di Biotecnologie dell'Università di Rutgers (New Jersey) è in grado di utilizzare delle specie vegetali per decontaminare il suolo, depurare le acque reflue o persino ripulire l'aria in spazi all'interno. Solitamente, la canapa viene coltivata ad alta densità, cioè gli esemplari crescono molto ravvicinati fra di loro. Si tratta di piante molto poco ramificate e di conseguenza i campi sono molto folti. Nella coltivazione di marijuana, invece, viene lasciato più spazio tra le piante in modo tale che possano sviluppare a pieno la loro più abbondante ramificazione laterale e i loro più numerosi fiori, che sono anche più voluminosi.

  

Il termine Marijuana intende la pianta di cannabis con un alto numero di cannabinoidi, come il famoso THC (tetraidrocannabinolo) o il CBD (cannabidiolo) e ha effetti psicotropi e medicinali, ampiamente usati per combattere o contrastare l'insorgenza di molte malattie.
Ma da dove arriva questo termine? L'etimologia del termine marijuana è sconosciuta. In origine questo era il nome usato comunemente in Messico (marihuana) per indicare la varietà di canapa detta indiana, ove destinata al consumo come sostanza stupefacente. La diffusione internazionale del termine marijuana per designare più genericamente la pianta della canapa, a prescindere dall'uso, è dovuta a un'alacre campagna mediatica promossa negli USA durante gli anni '30 dal magnate dei giornali William Randolph Hearst, il quale adottò un vocabolo messicano dal momento che il Messico era allora considerato negli USA una nazione ostile. I toni scandalistici dei suoi giornali crearono nell'opinione pubblica un clima di avversione per la pianta della canapa che avrebbe portato alla proibizione della stessa da parte del presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt, che il 14 giugno 1937 firmò il Marihuana Tax Act, disegno di legge che, di fatto, mise fuori legge qualsiasi utilizzo della canapa attraverso l'imposizione di una tassa improponibile su qualsiasi impiego della pianta.

 

Al termine delle consultazioni congressuali del 1937, l'Associazione Medica Americana (American Medical Association) si batté duramente contro il proibizionismo legato anche all'uso medico della marijuana. La testimonianza del Dr. Williams C. Woodward sottolinea le dure critiche al processo e ai suoi intenti, attraverso la sua risposta ai legislatori:
"In tutto ciò che abbiamo sentito finora, non è stata fatta alcuna menzione su un abuso da parte di qualsiasi medico, o su una distribuzione eccessiva da parte di alcun farmacista. Tuttavia il peso di questo disegno di legge ricade pesantemente proprio su medici e farmacisti e, io esprimo la mia opinione, ancor più pesantemente, se possibile, su tutti gli agricoltori della nostra Nazione.
Non riusciamo ancora a comprendere, Mr Chairman, perché il disegno di legge sia stato organizzato in segreto, durante gli ultimi due anni, senza alcuna iniziativa, neanche inerente la professione in discussione. Nessuna persona di medicina potrebbe identificarsi con questo disegno di legge, anche senza leggerlo fino in fondo, semplicemente perché marijuana non è una droga ma solamente un nome affibbiato alla Cannabis".

 

Ricapitolando, possiamo dire che la Canapa è per lo più una pianta da fibra eccezionale e versatile, adatta a mille e più occasioni, che potrebbe essere molto più utile di quello che è oggi, per il suo ancora scarso impiego come sostituto della plastica.

La Marijuana, conosciuta anche come Cannabis Sativa o Indica, è una pianta nobile, officinale e terapeutica, utilizzata nella medicina per molteplici impieghi e usi. Nel corso degli anni le genetiche di questa pianta sono state affinate tramite incroci selezionati per aumentare le rese, i sapori e i livelli di cannabinoidi.

Qui di seguito una tabella con le differenze sostanziali tra la Marijuana e la Canapa:

       

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