Test antidroga a lavoro: come non risultare positivi al THC

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Una mattina il capo arriva e, senza preavviso, ti comunica un test antidroga a sorpresa sul posto di lavoro. L'ansia sale, è normale. Risultare positivi infatti potrebbe avere delle conseguenze non poco gravi. Sia a livello lavorativo che personale. 

Ma si possono effettuare drug test sul lavoro a sorpresa senza preavviso? E quali sono i tempi e i modi più efficaci per espellere il THC? O ancora, cosa succede se risulto positivo al test antidroga? Oggi rispondiamo velocemente a tutte queste domande. 

Test antidroga lavoro THC

Test antidroga sul lavoro a sorpresa: si può fare? 

Purtroppo sì. In caso di test antidroga il lavoratore non verrà informato sulla data precisa degli esami tossicologici, perché potrebbe comprometterne la veridicità. 

I drug test però, che possono essere eseguiti solo a norma di legge, di solito 1 volta all'anno dal Medico Competente, coinvolgono solo particolari categorie di lavoratori, dove si svolgono mansioni pericolose, per se stessi e per gli altri. Come:

  • autisti
  • mulettisti
  • polizia e forze armate
  • piloti di aerei
  • medici e operatori sanitari
  • coloro che lavorano con gas tossici, materiali esplosivi e all'interno di impianti nucleari

E se non si rientra nelle categorie sopraelencate? In caso di sospetti, il datore di lavoro può ugualmente intervenire, però solo rivolgendosi al 112

Positivo al drug test sul lavoro: cosa succede 

Chiariamo in primis che se il lavoratore si rifiuta di sottoporsi al test antidroga rischia fino a 15 giorni d'arresto e una multa. Oltre al licenziamento diretto da parte del datore. 

Detto ciò, se il dipendente risulta positivo al test antidroga o all'alcol test viene sospeso temporaneamente e perde l'idoneità alla mansione. 

È fondamentale ricordare che, in caso di positività, il Medico Competente ha l'obbligo di mantenere la privacy del lavoratore. Non potrà infatti comunicare ll risultato positivo all'azienda né informare il datore sulla sostanza riscontrata. Si dovrà limitare solo ad esprimere un giudizio di non idoneità. 

Ed è lo stesso Medico a decidere come procedere. Se rinviare il lavoratore a nuovi accertamenti, compreso il test del capello. Tutti a carico del datore di lavoro. Se il dipendente si rivela recidivo e il medico sospetta una tossicodipendenza, può inviarlo al SERT per un percorso di disintossicazione.

THC nelle urine: i tempi di smaltimento

Cannabis, cocaina, oppiacei, eroina, anfetamine, steroidi e altri. Sono diverse le sostanze che vengono ricercate nei drug test sul lavoro.  

Sostanze i cui tempi di smaltimento dipendono da numerosi fattori: frequenza di consumo, età, peso, metabolismo, stato di salute dell'individuo, oltre che dal tipo di sostanza stesso. 

Indicativamente possiamo dire che il THC nelle urine può essere rivelato fino a 30 giorni dall'ultimo consumo. Ma, come anticipato, sono diversi i fattori che entrano in gioco. Soprattutto il test a cui veniamo sottoposti e la modalità con cui assumiamo cannabis. 

| Per approfondire: "Test antidroga, per quanto tempo è rintracciabile il THC"

Test antidroga al lavoro: modi (veramente) efficaci per smaltire il THC

Mangiare fibre, fare sport, bere tanta acqua. Sono diversi i metodi casalinghi per tentare di espellere più rapidamente il THC. Ma in caso di drug test sul lavoro la fortuna non basta. 

Utilizzare dei purificatori ad hoc potrebbe essere la soluzione ideale. Perfetto per le emergenze, i purificatori sono un concentrato naturale di spezie e piante note per le loro proprietà depurative. 

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