Il CBD, o cannabidiolo, è un cannabinoide della cannabis noto per le sue proprietà terapeutiche. Virtù sempre più apprezzate dai suoi consumatori, tanto che, in Italia, il fenomeno della cannabis light ha ridotto l'assunzione di farmaci ansiolitici, sedativi e antipsicotici.
Le prove arrivano da uno studio scientifico pubblicato sul Journal of Health Economics, condotto da Vincenzo Carrieri dell’Università Magna Græcia in Italia e dell’Istituto tedesco di economia del lavoro, Leonardo Madio della Scuola francese di economia di Tolosa e dell’Università italiana di Padova e Francesco Principe della Erasmus School of Economics dei Paesi Bassi.
La cannabis light ha ridotto l'assunzione dei farmaci tradizionali
"L’accessibilità su larga scala del nuovo prodotto, definito un rilassante naturale, ha indotto alcuni pazienti ad abbandonare la medicina tradizionale per cercare sollievo", hanno concluso gli autori, affermando che la disponibilità di prodotti ad alto contenuto di CBD ha fatto diminuire:
- dell’11,5% la distribuzione di farmaci ansiolitici, essendo lo stesso CBD utile per trattare efficacemente l'ansia;
- del 10% l'erogazione dei sedativi;
- del 4,8% la dispensazione degli antipsicotici.
Secondo gli studiosi, dopo l'approvazione della legge 242 del 2 dicembre 2016, volta a promuovere la filiera della canapa industriale in Italia, “la commercializzazione della cannabis leggera è fiorita a un ritmo diverso nelle province”.
Il consumo di cannabis ad alto contenuto di CBD è letteralmente esploso nei mesi di quarantena causa covid-19, quando le persone, costrette in casa, cercavano una valida alternativa naturale per rilassarsi.
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Infine, uno studio precedente ha evidenziato che il settore della cannabis light ha fatto calare il traffico illecito di marijuana, riducendo di circa il 14% i sequestri.
